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1. ...
2. Dick Smart 2.007 (der spion) 3. Resta di Stucco, è un Barbatrucco!
4. I'm Swinging
5. Uxoricide Waltz
6. Las Momias
7. Andy Warhol Made in China
8. My body was a Luminous Accumulator (kunstlich)
9. Sun Burns in Pink Air
10. Mr. Clam is still Missing 11. Dick Smart 2.007 (der vertreiber)
12. Barbapapà disc jockey
13. Sadist of Notre Dame
14. Plaisir à trois
15. My body was a Luminous Accumulator (naturlich)
  
Music is a Fish Defrosted with a Hair-Dryer
2001, Snowdonia / Mizmaze, Italy
Album CD 15 t. 68:26
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Reviews

Se Pierre Boulez arrangia Bruno Maderna perchè mai Falter Bramnk non può arrangiare i Maisie?". Da questo interrogativo, recitato dal severo Marco Pustianaz nell'intro d'apertura, prende forma il nuovo affascinante gioco dei Maisie. I più accorti si chiederanno "chi è Falter Bramnk?" e "che fine ha fatto Cinzia La Fauci?". Cinzia governa i colori '60 dalla copertina, il suo partner in crime Alberto Scotti estrae dal cilindro una serie di spartiti geniali ed ecco che in men che non si dica i Maisie si affidano per il loro terzo album alla mano di un arrangiatore francese a dir poco spaziale, quel famoso signor Bramnk (di cui leggete altrove la recensione del suo esordio snowdoniano). Per il gusto di percorrere sempre l'altra strada, perchè Mr.Bramnk effettivamente è al di fuori dell'ordinario (canta, arrangia e suona 3000 strumenti con quel misto di foga spiritata di controllo estremo che è dei geni), e poi perchè i due messinesi sanno che anche stavolta a uscirne rafforzati saranno loro. Il risultato è una musica più che mai indefinibile e più che mai avvincente. Una massa informe di escrescenze cartoon e di trippe glassate, di brioscine dorè e di sputo-fritture. E così un classico come Resta di stucco è un barbatrucco diventa avant-jazz cremoso attraversato da applausi, bolle e pistole giocattolo, le fluorescenze da spy-story psichedelica di Dick Smart 2007 (una delle due versioni è affidata al bossa-noise conductor di Jacopo Andreini) saettano lungo i fondali come allucinazioni Warner Bros, Las Momias suona come se il Miles Davis di Sketches of Spain anzichè andare di roba si riempisse di micropunte, Andy Warhol Made in China suona come se il Miles Davis dei live demoniaci anteponesse il mandrax alla cocaine. Sun Burns in Pink Air è una supernova glam '70 persa nello zero, Mr. Clam is still missing gareggia con la fattanza mongola devozionale ma in più ha i raggi X, mentre le segrete di Sadist of Notre Dame e gli spasmi di Plaisir à Trois aggiungono la parola profondità a un disco che porta ad una tensione inverosimile il concetto di luminosità del suono. Un disco chiuso da My Body Was a Luminous Accumulator, che poggia sulle armonie chitarristiche del Vasco Rossi circa '82, scemando l'opera come se fosse stata tutta un'allucinazione, come sapendo che la vita- come un musical- è tutta rappresentazione. (8)
Christian Zingales Blow up)

La prima traccia del disco italiano più bello di questo inizio anno è un'introduzione - parlata - di Marco Pustianaz, che offre un quadro scoraggiato della musica odierna: la parola chiave, ribadita con insistenza, è "noia". Va da sé che il resto del "Pesce Scongelato con l'asciugacapelli" è l'esatta dimostrazione del contrario, proponendo un ulteriore spaccato di quella scena europea fatta di incroci e collaborazioni, anzi di incesti e contaminazioni, all'insegna dell'ironia e del travestimento kitsch, che trova nel duo messinese e nella loro Snowdonia una sorta di baricentro ideale. Al di là delle diverse partecipazioni di collaboratori più o meno frequenti, sul piano musicale (su tutti Jacopo Andreini) ed editoriale (la sempre più amata Mizmaze), l'idea di fondo di Cinzia e Alberto sta in questo caso nell'affidare in buona sostanza l'esecuzione della loro musica a Falter Bramnk, ovvero monsieur Frank Lambert da Lille, con la sua cricca di strumentisti (tra cui molti specialisti dei fiati) proveniente dalle diverse aree delle avanguardie francofone, con particolare attenzione alla frangia continentale del movimento "Rock in Opposition" (Falter Bramnk ha del resto connessioni abbastanza dirette con gli Art Zoyd). I brani dei Maisie (da alcuni classici come "Resta di stucco, è un barbatrucco" alle cose nuove di zecca) completano così una transizione già in atto dalla contundente no wave degli esordi ad una bolla di sapone con riflessi più soffici e swinganti, dove nuotano impazziti motivetti circensi, scorie di Mothers in acido (o è la Bonzo Dog band, come suggerisce "I'm swinging"?), paesaggi bandistici e veementi inserti free, simulacri di Ziggy Stardust (ma Bowie venderebbe la nonna per scrivere oggi "Sun Burns in Pink Air") e surf-jazz da telefilm di spie. Una sensazione cinematografica, da colonna sonora di culto (ma, per una volta, non per forza da B-Movie) aleggia del resto in una buona metà dei pezzi, trovando una succosa orchestrazione di "Sadist of Notre Dame" (Richard Cuvelier alla tromba, Bruno Cheynier al trombone, Steu al contrabasso e M. Lambert a tutto il resto, segnatevi questi nomi con il pennarello indelebile!) bagliori di irripetibile magia. Di Falter Bramnk si apprezzano anche alcuni testi brevissimi ed incisivi ("Plaisir à trois" è un haiku dall'ineffabile equilibrio erotico...), e del pazzo Yanik Miossec, un violino, questo si da no-wave industriale dell'estremo oriente, che fa di "Andy Warhol Made in China" il ponte ideale con i Maisie delle origini, destando tuttavia qualche rimpianto per la brevità della sua apparizione. Ma ci sarà tempo per tornare sull'argomento, perchè l'eccitante macinino Maisie, ancor più colorato anche se meno sgangherato di prima, continua ad andare allegramente al massimo dei giri!
Enrico Ramunni (Rockerilla)