Album CD 15 t. 68:26
Falter Bramnk : keys, programming, guit, soundtracks, tapes, perc, various instruments, voice...
+ Laurent Rigaut : alto sax (on track 8)
+ Impression (on track 3)
Dans ce nouveau projet, Falter Bramnk a réuni quelques extraits de bande-sons (les voix principalement) de films comme Série noire d'A. Corneau, le Casanova de Fellini, L'exorciste de W. Friedkin, A bout de souffle de Godard et bien d'autres encore, pour tisser une nouvelle trame musicale originale, nouvelles bande-sons pour les oreilles curieuses...
New release with soundtrack material (from Kubrick, Pasolini, Fellini, Egoyan, Godard, Tarkovsky, Von Trier...) trying to create or recreate a new sonorous universe through the spirit of these films, ... just for the ear.
Chroniques (extraits) - reviews (excerpts)
Falter Bramnk is a thinly disguised anagram of Lille-based sound artist Frank Lambert, but one wonders why he bothers to use the pseudonym, since his real name is clearly audible in the first of these soundtracks / stories, 15 beautifully executed and sequenced miniature montages of original music and extracts from movie soundtracks, recorded and mixed between 1995 and 2003.
That might sound like it should be some kind of plunderphonic pillaging of the local record library's OST collection, but it isn't. Lambert's knack at encapsulating the essence of the film as impressive as his taste in cinema - the disc namechecks some pretty major league flicks by Corneau, Egoyan, Fellini, Friedkin, Godard, Kubrick, Malle, Melville, Pasolini, Reisz, Tarkovsky and von Trier - in barely three minutes "Working life" manages to get to the heart of Karel Reisz's Saturday Night and Sunday Morning, from the raw anger of Albert Finney's tough working class hero to Olivier Benoit's cunning reworking of John Dankworth's cool jazz backdrop.
Famously disturbing spoken extracts - the little girl screams of Friedkin's Exorcist in "In or out", the tearful protestations of the unwilling coprophagists in Pasolini's Salo in "Il girone della merda" - are set against wonderfully (and alarmingly) banal music. "Alex is happy" revisits the world of Kubrick's Clockwork Orange, with a deliciously tacky rescoring of Purcell's Funeral Music for Queen Mary - perfectly in keeping with Walter Carlos's famously kitsch Moog reorchestrations of Beethoven - accompanied by blasts of Malcolm MacDowell's "Singing in the rain" from the film's notorious rape scene.
If some of the cuts recall mid-1980s Zorn classics such as Godard and Spillane, it's probably because there are plenty of references to good old film noir and nouvelle vague in Lambert's work too, from Louis Malle's L'ascenseur pour l'échafaud via Godard's A bout de souffle and Alphaville and Jean-Pierre Melville's magnificent Le samourai to Alain Corneau's Série noire. But even JZ would have been proud to sign something this good.
Dan Warburton (Paris-transatlantique)
If some of the cuts recall mid-1980s Zorn classics such as Godard and Spillane, it's probably because there are plenty of references to good old film noir and nouvelle vague in Lambert's work too, from Louis Malle's L'ascenseur pour l'échafaud via Godard's A bout de souffle and Alphaville and Jean-Pierre Melville's magnificent Le samourai to Alain Corneau's Série noire. But even JZ would have been proud to sign something this good.
Dan Warburton (Paris-transatlantique)
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Frank Lambert aus Lille hat mich schon einmal mit seinen Chansons pathétiques de mon cru (Organic, 20004) gefangen genommen. [...]
Samplingcollagen aus Dialogzeilen und Schnipseln der Originalscores etwa von Maurice Jarre, Mychael
Danna, Mike Oldfield, Henry Purcell oder Edward Artemiev fangen die Atmosphäre dieser Filme ein. Von Lambert dazu komponiertes Material verdichtet und verstärkt die jeweils angerissenen Stimmungen. [...] Insofern kann man bei diesem Cinema pour l‘oreille auch einfach die Augen schließen und der Phantasie ihren eigenen Lauf lassen für ganz neue Kurzfilme. Der innere Blick wendet sich dann ab vom Quizaspekt und von ‚Erinnerungen‘ - die oft nicht (mehr) vorhanden sind - hin zur Freiheit, eigene Bilder zu
projezieren oder gar keine Bilder zu brauchen. [...]
Bad Alchemy #49, 2006
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Delle grandi capacità assemblatrici di Bramnk abbiamo scritto per "Reflux" (BU#46) e "Paradise Discount" (BU# 79). Album differenti, il primo più vicino al formato canzone e figlio sbarazzino dell'avant-rock stile Aksaak Maboul, il secondo tracimante d'un suono che sembra autostrutturarsi in costruzioni fantastiche tra Bomarzo, Gaudi e un Lovecraft senza Cthulu. Ma con un elemento comune: l'appeal immaginifico, la visionarietà - là un pò cartoon, dall'altra parte alla Sandman - che ritroviamo in questa brillante variazione sul tema del suono cinematico/cinematografico.
Il titolo è chiaramente esplicativo e le note di copertina sinteticamente illuminanti: "ho fatto uso di parti di colonne sonore, specialmente le voci (e i suoni attorno a esse). Ho iniziato a comporre la scena musicale da queste fonti e qualche volta il contrario". Tuttavia sarebbe restrittivo considerare il lavoro una semplice antologia di clips audio-cinefile. Per certi versi siamo vicini ai teatrini di Zorn (come esito emozionale, non come colonna sonora), ma ciò avviene attraverso una rielaborazione del significato filmico direttamente sul corpo "sceneggiato" - che si tratti di Alphaville di Godard, del Casanova di Fellini, del Salò di Pasolini o di Stalker di Tarkovsky.
Attraverso frammenti sonori del plot e/o della colonna sonora e il vero e proprio trapianto di orchestrazioni originali, Bramnk crea nuovi organismi narrativi, (straordinario Linda for the devil, variazione sul
tema dell'Esorcista) dove il senso della suspence è traslato nella miniaturizzazione della storia, la "scena musicale". Più che con un autore di "cinema per le orecchie" - dirlo non è scontato, bensì improprio - abbiamo a che fare con un novello dottor Frankenstein, il quale, disseziona, ancora vive, le sue e nostre mitologie audio-visive, ricomponendo un mostro-specchio dove guardare ed esorcizzarci. (8)
Dionisio Capuano (Blow up)
Il titolo è chiaramente esplicativo e le note di copertina sinteticamente illuminanti: "ho fatto uso di parti di colonne sonore, specialmente le voci (e i suoni attorno a esse). Ho iniziato a comporre la scena musicale da queste fonti e qualche volta il contrario". Tuttavia sarebbe restrittivo considerare il lavoro una semplice antologia di clips audio-cinefile. Per certi versi siamo vicini ai teatrini di Zorn (come esito emozionale, non come colonna sonora), ma ciò avviene attraverso una rielaborazione del significato filmico direttamente sul corpo "sceneggiato" - che si tratti di Alphaville di Godard, del Casanova di Fellini, del Salò di Pasolini o di Stalker di Tarkovsky.
Attraverso frammenti sonori del plot e/o della colonna sonora e il vero e proprio trapianto di orchestrazioni originali, Bramnk crea nuovi organismi narrativi, (straordinario Linda for the devil, variazione sul
tema dell'Esorcista) dove il senso della suspence è traslato nella miniaturizzazione della storia, la "scena musicale". Più che con un autore di "cinema per le orecchie" - dirlo non è scontato, bensì improprio - abbiamo a che fare con un novello dottor Frankenstein, il quale, disseziona, ancora vive, le sue e nostre mitologie audio-visive, ricomponendo un mostro-specchio dove guardare ed esorcizzarci. (8)
Dionisio Capuano (Blow up)
1- Service spécial- Rejet
2- Alpha libre
3- Working life
4- In or Out
5- Mac Mahon 91-73
6- Toccata e fuga
7- Linda for the devil
8- Noir c'est noir
9- Il tacchino di Venezia
10- Il girone della merda
11- La cage
12- Le cas Hans Lucas
13- Alex is happy
14- Express (Erste Klasse)
15- Zone
2- Alpha libre
3- Working life
4- In or Out
5- Mac Mahon 91-73
6- Toccata e fuga
7- Linda for the devil
8- Noir c'est noir
9- Il tacchino di Venezia
10- Il girone della merda
11- La cage
12- Le cas Hans Lucas
13- Alex is happy
14- Express (Erste Klasse)
15- Zone
